martedì 19 giugno 2012

Un libro che mi ha aiutata...

Ciao a tutti, ho trovato 5 minuti stamattina (in ufficio!) perchè voglio parlarvi di un libro che mi ha aiutata a capire che ciò che stavo vivendo con e per la mia piccola nei primi mesi non era "anormale"... (e menomale!).
Il libro è "Ero una brava mamma prima di avere figli", in cui l'autrice Paola Maraone (http://erounabravamamma.blogspot.it/) racconta il percorso della sua gravidanza e dei primi mesi da mamma in modo semplice, diretto e soprattutto vero. Ho potuto così sorridere con lei delle sue e mie ansie, preoccupazioni, inesperienze e comprendere, soprattutto, di non essere l'unica sulla faccia della terra a vivere questa strana, meravigliosa, sconcertante... esperienza dell'essere madre!... Qualcuno potra dire "Che volevi l'eslusiva sulla maternità?" "No, certo!" dico ora, oggi. Ma questa consapevolezza un anno fa non era scontata, mi sentivo pervasa di responsabilità e il ruolo di mamma mi rapiva completamente, tanto da non considerare minimamente la possibilità di non essere la sola a vivere in questo status... Non so, per darvi un'idea, se mi dovessi immaginare un anno fa... mi vedo sola con la mia piccola in una stanza ovattata, senza comunicazioni con il resto del mondo... bè fortunatamente sono uscita fuori da questo tunnel! E la porta di uscita in un certo senso me l'ha aperta il libro di Paola Maraone.
Ah, se l'avete letto ditemi se vi è piaciuto!

venerdì 15 giugno 2012

Ecco il mio primo momento di confusione

Premetto che, durante la gravidanza, ho seguito un corso preparto, nel quale spiegavano tanti aspetti della gravidanza, preparavano al parto, all'allattamento e alla gestione del neonato. Inoltre io non mi sentivo proprio una "tabula rasa" sull'argomento bebè, avendo tenuto per un po' il figlio di un'amica di soli tre mesi... Fatto sta che, il giorno di dimissione dall'ospedale dopo la nascita della cucciola, è stato per me il primo giorno delle vere poppate, perché ha coinciso con il giorno della montata lattea e anche con i primi pianti di fame della piccola, che in ospedale, sazia di ciò che aveva assimilato in pancia, non aveva ciucciato granché.
Durante quella prima giornata a casa, era andato tutto più o meno liscio, ma durante la notte (circa le 2:00) dopo aver ciucciato, la piccola si era addormentata tranquillamente tra le mie braccia, ma appena poggiata nella culla... si era svegliata e messa a piangere sonoramente, solo come i neonati sanno fare... Io avevo avuto la sensazione che avesse ciucciato parecchio... ma forse mi sbagliavo... allora avevo provato a dare l'altro seno (forse non s'era davvero saziata!)... ma niente, aveva ciucciato un po', ma poi... ancora pianti... avevo cercato di calmarla in ogni modo, ma... continuava a piangere!... Panico!
"Cominciamo bene!" pensavo... "Dov'è l'interruttore per spegnerla?"... "Il libretto delle istruzioni?"
Insomma, mi sentivo proprio spaesata... perché piangeva?.... Allora, svegliata dai pianti, mia madre, che in quei giorni era a casa nostra (lei vive a 900 Km da noi), si affaccia timidamente in camera da letto "Hai bisogno? Posso aiutarti?", e io le spiego cosa avevo fatto e provato per calmare la piccola... e lei "Hai provato a farle fare il ruttino?"... il RUTTINO!!!!!! M'ero dimenticata di farle fare il ruttino!!! Io... che di ruttini ne avevo fatti fare tanti ai figli degli altri, che al corso preparto avevo dato la risposta giusta a "Cosa fate subito dopo aver finito la poppata?".... M'ero dimenticata di far fare il ruttino alla mia piccola!
Ecco a raccontarlo ora, ancora non riesco a capire come avevo fatto quella notte a non pensare ad una cosa così semplice, che poi diventa un'azione automatica,... eppure è così! Questo è stato il primo momento in cui avevo la sensazione di sentirmi inerme e incapace davanti a quei pianti... poi le cose sono migliorate almeno con i ruttini!!!